Acquisizione Idrolatina da parte di Italgas, da presidente della Provincia ma soprattutto di Egato 4 Latina cosa ne pensa?
Rispondo alla sua domanda con un’altra domanda: oggi come potremmo innovare un sistema altamente complesso e specializzato come quello idrico?
Ci sta dicendo che per innovare il sistema idrico la strada non sarebbe potuta essere che quella di un nuovo soggetto?
Vado oltre: dico che per innovare abbiamo bisogno di ingenti risorse, sia economiche che umane, oltre a un interesse imprenditoriale strategico e vivo. Potrei sbagliarmi, ma credo che l’interesse imprenditoriale di Veolia per il nostro territorio si sia progressivamente esaurito in questi vent’anni. Sicuramente ai francesi va riconosciuto un merito: quello di aver contribuito a costruire un know how di altissimo livello che oggi costituisce una grande ricchezza da cui ripartire e non a caso un elemento di grande attrattività per un soggetto in forte espansione come Italgas.
Però una cosa non mi è chiara: si parla tanto di acqua pubblica, non sarebbe stato questo il momento per fare il grande passo?
Qui veniamo al secondo elemento che ho citato: la disponibilità di ingenti risorse finanziarie. I Comuni sarebbero stati davvero in grado di sostenere gli investimenti necessari? Parliamo di svariate decine di milioni di euro. Non solo, con Italgas stiamo parlando di un’azienda leader di mercato, che gestisce l’acqua in Campania, una società italiana e di fatto caratterizzata da una forte matrice pubblica considerando che al 26% è partecipata da Cassa Depositi e Prestiti e che il 48% del suo capitale è rappresentato da investitori istituzionali. Detto questo la Conferenza dei Sindaci può esprimere il proprio gradimento.
Qualunque sia la conclusione di questa vicenda un fatto è certo, c’è bisogno di una svolta.
Potremmo trovarci dinanzi a un momento storico per il nostro territorio, dovremo essere bravi a guidarlo e instaurare un nuovo rapporto costruttivo con il soggetto privato. Si avverte il bisogno di voltare pagina, mettere da parte Acqualatina e dare un nome nuovo e una nuova identità al nostro sistema idrico integrato. Era chiaro che Veolia non avesse più intenzione e soprattutto interesse nel portare avanti un progetto di questo tipo. Ben venga un nuovo soggetto privato come Italgas che con il suo interessamento dia prova di vedere nel nostro territorio un asset strategico per rafforzare e allargare la propria leadership di mercato.
Cosa si augura?
Una sola cosa: innovare il sistema idrico integrato per continuare a migliorare il servizio ai cittadini. E oggi ciò significa non solo intervenire sulle reti, ma anche sui software, perché la partita si gioca soprattutto sulla gestione e sull’analisi dei dati. Una multiutility come Italgas, o come Acea, che si muove su più piani come gas e acqua ha tutto l’interesse nell’ottimizzare la gestione delle risorse. Questa è la vera opportunità da cogliere.
Possiamo sperare in un sistema idrico all’avanguardia?
Non c’è alternativa: il tema oggi è la digitalizzazione dell’intero ciclo, sia per abbattere i costi di gestione, sia per abbattere la dispersione idrica anche del 15-20%. È su questo piano strategico indispensabile che una multiutility può fare la differenza, perché ha modo di gestire più dati, ovvero di raccoglierli, analizzarli e incrociarli. Senza considerare i know how trasversali ed extra-territoriali. Questa operazione, di fatto, non riguarda solo la rete del gas e idrica, ma la rete delle conoscenze e delle competenze che si allarga. Questo è il vero investimento impagabile da sfruttare in modo intelligente.
Qual è il ruolo della conferenza dei sindaci, ora?
Nel momento in cui Acqualatina ci comunicherà formalmente dell’avvicendamento tra Veolia e Italgas procederò a convocare i sindaci per esprimerci sul merito