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Il dibattito europeo sui Sistemi Idrici Integrati. Stefanelli “tutti concordi sull’allargamento degli ATO”

Stefanelli europa
Ente

Dopo la sua partecipazione al confronto in ambito europeo sul Sistema Idrico Integrato negli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), tenutosi il 5 dicembre nella Sala spinelli del Parlamento Europeo di Bruxelles, il Presidente Stefanelli ha rilasciato le proprie opinioni in un’intervista alla stampa.

Presidente, è di ritorno dal convegno organizzato dall’eurodeputato Nicola Procaccini per discutere del futuro dei Sistemi Idrici Integrati. Come è andata?

Molto bene, è stato un confronto interessante, nel contesto che il dibattito sulla risorsa idrica dovrebbe avere, ovvero l’Europa. I sistemi idrici integrati, incluso quello dell’Ato 4, hanno bisogno di essere innovati sia per rispondere all’emergenza climatica, sia per garantire un servizio primario efficiente. Per farlo, però, sono necessari investimenti che le autorità territoriali ottimali non sono in grado di garantire perché ad oggi troppo piccole. L’Europa con i fondi PNRR è arrivata in aiuto, ma non basta.

Cosa servirebbe?
Allargare gli Ato, almeno a livello regionale
. A Bruxelles abbiamo espresso tutti lo stesso parere, sia le parti politiche, che quelle istituzionali, così come quelle tecniche. Ci tengo a sottolineare che non è soltanto una questione di risorse finanziarie, ma anche di risorse umane. L’Egato 4 Lazio Meridionale – Latina sa quanti dipendenti ha? Uno. Eppure in questi anni è riuscito a ottenere più risorse del passato, scongiurare un aumento delle tariffe insostenibile per i cittadini e monitorare l’attività del gestore.

Mi pare di capire che sta chiedendo anche un maggiore riconoscimento del ruolo di Egato 4, corretto?
Non lo stiamo chiedendo noi, riteniamo che sia imprescindibile. Per questo riteniamo che non sia più procrastinabile l’approvazione dello Statuto dell’ente. Lì è scritto a chiare lettere che per assicurare un controllo puntuale sulla gestione del sistema idrico integrato è opportuno che l’Egato si rafforzi con un numero di professionalità maggiore.

Secondo lei più personale vorrebbe dire far crescere il peso dell’Egato 4?
No, non è questa l’equazione da fare. Abbiamo già chiaro cosa occorra e lo stiamo già mettendo in campo. Si diventa protagonisti giocando la partita, non guardandola dagli spalti. Per questo stiamo già organizzando la seconda edizione di OASII, ovvero dell’Osservatorio sui Sistemi Idrici Integrati. Un evento che non ha eguali in Italia, siamo stati noi i primi come Egato 4 a idearlo, proporlo e realizzarlo. Nella prima edizione ricordo che hanno partecipato tutti gli Egato d’Italia e si è discusso proprio dello stato di attuazione degli interventi finanziati con fondi PNRR.

La prospettiva mi pare chiara, però c’è anche un problema relativo al presente: come pensa di migliorare il nostro sistema idrico se ad oggi le risorse sono quelle che sono?
Con una pianificazione ambiziosa e, soprattutto, concordata con i territori. Da gennaio inizieremo proprio come Egato 4 un ciclo di confronti tra Sindaci e gestore su base distrettuale per avere un quadro chiaro dei bisogni, degli interventi e delle risorse necessarie area per area.

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